La musica: un’esperienza tra natura e cultura

La musica è una parte fondamentale dell’esperienza umana. È stata dimostrata scientificamente la sua capacità di generare plasticità cerebrale e creare nuove connessioni neurali, toccando ogni abilità cognitiva ed emotiva.

Ognuno di noi riceve dall’ascolto della musica stati di gratificazione e/o coinvolgimento emotivo, legate a corrispondenti manifestazioni fisiologiche, come ad esempio l’aumento della frequenza cardiaca e la riduzione della secrezione dell’ormone dello stress (cortisolo).

Il linguaggio della musica è universale e inconscio, collegato profondamente alla nostra memoria. Infatti, la musica è da sempre connessa all’evoluzione della specie.

Il cervello dell’uomo è composto da due emisferi, destro e sinistro, collegati tra loro da milioni di connessioni attraverso il corpo calloso. Tutti gli stimoli, interni ed esterni, raggiungono gli emisferi attraverso canali diversi.

L’emisfero sinistro è quello delle nozioni, è ripetitivo e respinge ciò che è in contrasto con i modelli già memorizzati: è quello del linguaggio, della parola, veloce perché impegnato nel fornire una risposta alle informazioni che arrivano.

L’emisfero destro è quello creativo, spaziale e globale, che si basa sull’integrazione e distribuzione delle informazioni rispetto a quelle già presenti nella nostra memoria. La sua azione è più lenta e può continuare a lavorare per lungo tempo, anche durante i sogni.

Questi due emisferi sono in continua interazione e l’integrazione delle informazioni che provengono dai due fa di noi quello che siamo, producendo infinite varietà di comportamenti ed emozioni. Ad esempio, nel ricevere una carezza, l’emisfero sinistro la paragona a quelle del passato, l’emisfero destro la vive così com’è, integrando le nuove informazioni con quelle precedenti.

La musica facilita la comunicazione tra i due emisferi, permettendo di osservarci nel tempo, passato, presente e futuro, in un rapporto di scambio tra Natura e Cultura (Cozzolino, 2014).

È un’esperienza creativa che aiuta lo sviluppo e la trasformazione del comportamento nella vita di ogni giorno. Per questo la musica rappresenta un potenziamento del “lavoro terapeutico” (Haukappe & Bongartz, 1992; Unterwegner, Lamas & Bongartz 1992), così come le arti creative in generale.

Quando ci troviamo davanti un problema, si attiva dentro di noi un processo creativo in 4 fasi per raggiungere la soluzione. Inizialmente troviamo un idea per lavorare sul problema (1), cerchiamo di risolverlo(2), poi la soluzione arriva in un lampo improvviso (insight, 3), e alla fine c’è la verifica dell’efficacia della soluzione(4).

Non sempre il passaggio tra una fase e l’altra è semplice, molte volte le idee non sono adatte alla soluzione, oppure non sono in grado di mantenere il risultato nel tempo. Lo psicologo può utilizzare la musica in questi casi, come apertura sul mondo emozionale del soggetto, che permetta l’emersione di memorie su cui lavorare.

Di fatti, esiste una similarità tra ciclo creativo a quattro stadi e le quattro parti della forma sonata classica, cioè il primo movimento di una sinfonia (Rossi, 2008).

La struttura sonata ha 3 sezioni principali: l’esposizione, lo sviluppo e la ricapitolazione. Esse sono seguite da una quarta e conclusivo chiamata “coda.”

“La forma muove da una situazione stabile verso il conflitto (nell’esposizione), a tensione elevata (nello sviluppo), e poi indietro alla stabilità e risoluzione del conflitto.” (Kamien, 2006)

Quindi l’ascolto guidato della musica permetterebbe l’innesco di un replay della situazione, con la possibilità di ricostruirla e trasformarla secondo una prospettiva positiva, così che le esperienze stressanti possano divenire risorse interne.

La musica evoca l’eccitamento psicobiologico profondo dello stress, della lotta e del conflitto durante gli stadi uno e due del processo creativo. Successivamente attiva l’espressione genica e la plasticità cerebrale, durante gli stadi tre e quattro.

La nostra esistenza è come una sinfonia che aspetta di sviluppare tutti i suoi temi.

Ciò che non si può dire e ciò che non si può tacere, la musica lo esprime. (Victor Hugo)

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